I dispositivi su cui è installato Windows 7 o Windows 8.1 non potranno essere aggiornati direttamente a Windows 11. Di fatto, l’upgrade diretto sarà possibile solo per le macchine su cui attualmente è installato Windows 10.
Questo è quanto trapelato direttamente dal sito di Microsoft in lingua tedesca, in cui viene affermato “A partire dalla fine dell’anno, le aziende potranno aggiornare i PC idonei direttamente a Windows 11 se gli stessi hanno già installato Windows 10 Enterprise versione 1909 o successiva o Windows 10 Pro versione 20H1 o successiva“.
Ciò esclude a priori tutti i sistemi operativi Microsoft precedenti. Nonostante il post di notizie non menzioni i dispositivi consumer, è probabile che Windows 10 versione 20H1 sarà la versione minima richiesta per i PC domestici in ottica aggiornamenti.

Al momento del lancio di Windows 10, nell’ormai lontano 2015, il colosso di Redmond aveva permesso upgrade diretti dai dispositivi su cui era installato Windows 7 e Windows 8.1. Ciò ha tagliato fuori i possessori di Windows XP e Vista, anche quando la macchina utilizzata era compatibile sotto il punto di vista hardware.
In quel caso preciso, era possibile aggirare il limite effettuando due distinti aggiornamenti: il primo da XP (o Vista) a Windows 7/8.1 e poi un altro per ottenere Windows 10. A livello pratico, questo percorso piuttosto lungo è replicabile allo stesso modo da Windows 7 o 8.1 a Windows 10 e poi a Windows 11 (il tutto sempre se vi è compatibilità lato hardware).
L’alternativa più semplice, ovviamente, è installare Windows 11 direttamente su un computer formattato. Questa operazione comporta il vantaggio di un’installazione pulita, dunque capace di far rendere al meglio la macchina in uso.
D’altro canto, chi utilizza precedenti versioni del sistema operativo andrà a perdere tutti i programmi e le personalizzazioni effettuate sul precedente ambiente di lavoro.