
Avete mai visto come vengono pubblicizzati i mouse da gaming? I termini DPI e polling rate sono sempre al centro dell’attenzione. Ma cosa rappresentano quei valori? Più sono alti, meglio è?
Queste specifiche tecniche sono generalmente più importanti per i gamer, motivo per cui è più facili vederli in primo piano sulle confezioni dei mouse per giocare. Detto questo, prima di dare un’occhiata al loro significato, ricordiamo il funzionamento dei moderni mouse ottici e laser.
I mouse ottici quando vengono utilizzati emettono nella zona a contatto con il tavolo una luce (visibile), solitamente rossa, che viene tracciata attraverso una fotocamera che scatta centinaia di immagini al secondo; il mouse confronta le immagini e determina la direzione di spostamento del mouse. Il mouse invia quindi questi dati al computer e quest’ultimo, di conseguenza, sposta il cursore sullo schermo. Il funzionamento dei mouse laser è molto simile, ma sfruttano una luce a infrarossi anziché luce visibile.
Cosa sono i DPI
Il termine DPI, che sta per “dots per inch” (punti per pollice), è l’unità di misura della sensibilità di un mouse. Più alto è il valore dei DPI, più il cursore si posterà velocemente sullo schermo al movimento del mouse.
Un’impostazione dei DPI più elevata aiuta il mouse a rilevare e rispondere anche ai movimenti più lievi. Ad esempio, durante un attacco su Rainbow Six Siege potrebbe essere davvero utile sfruttare DPI alti per contrattaccare a un difensore che ha intenzione di assalirci alle spalle; al contrario, quando si mira un’impostazione dei DPI troppa alta potrebbe essere troppo sensibile. Questo è il motivo per cui molti mouse da gaming di fascia alta hanno degli appositi pulsanti che permettono di passare da 4200 a 800 DPI (esempio) in un attimo.
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Differiscono dalla tipica impostazione della sensibilità del mouse in quanto, i DPI si riferiscono alle sensibilità hardware di un mouse, mentre la sensibilità è solo un’impostazione che avviene via software.
Ad esempio, supponiamo di avere un mouse molto economico con DPI bassi. Aumentando la sensibilità, il cursore si sposta a scatti (poco fluido), e questo perchè non essendo così sensibile lato hardware, il mouse non è in grado di rilevare i movimenti più piccoli.
Un mouse con DPI alti può anche essere impostato con un’impostazione della sensibilità molto bassa, così il cursore non schizzerà sullo schermo ma il movimento rimarrà fluido.
I mouse con DPI molto alti sono più utili se si dispone di un monitor ad alta risoluzione. Se si utilizza un monitor HD (1366 × 768 pixel), non c’è il bisogno di utilizzare alti DPI. D’altra parte, se si gioca su un monitor 4K (3840 × 2160 pixel), una impostazione dei DPI più alta consente di spostare il cursore del mouse sullo schermo senza intoppi, e con la velocità che si vuole.
Cos’è il polling rate
Il termine polling rate indica la frequenza con la quale viene segnalata la posizione del mouse al computer, e viene utilizzata l’unità di misura Hz. Se un mouse offre un polling rate di 200 Hz, significa che è in grado di riportare la sua posizione 200 volte al secondo (o una volta ogni 5 millisecondi) al computer.
Più è alto il valore del polling rate, più la latenza (ritardo) tra quando si sposta il mouse e quando il movimento viene visualizzato effettivamente sul monitor si riduce. E’ bene però specificare che un valore più elevato genere un consumo di risorse della CPU più marcato.
Ovviamente questo valore, così come i DPI, può essere regolato via software in base alle proprie esigenze; inoltre, su alcuni mouse, sono presenti alcuni pulsanti fisici che permettono di regolarlo al volo, mentre si gioca.
Un polling rate più elevato potrebbe effettivamente essere utile, ma la differenza tra 600 Hz e 900 Hz è davvero difficile da percepire. Per quanto riguarda il discorso CPU, non è assolutamente un problema considerando le componenti che troviamo nei PC e nei notebook da gaming moderni.
Conclusione
Per concludere, DPI e polling rate sono davvero importanti, ma con i valori che si sono raggiunti nei mouse moderni (anche quelli più economici), sono delle specifiche tecniche passate ormai in secondo piano, e lo dicono anche alcune aziende produttrici.
Infatti, sono altri i fattori principali da considerare in fase di scelta di un mouse per giocare, come il sensore ottico o laser utilizzato, dimensioni e peso (che determinano anche l’impugnatura), numero di pulsanti secondari e completezza lato software.